Il cavallo è un animale che mi inquieta. Da sempre, faccio fatica a sostenerne lo sguardo e provo un senso di disagio davanti a quegli enormi occhi che ho sempre associato a tristezza, quasi sofferenza. Il volto del cavallo non ha lineamenti mobili e forse è proprio questo che inganna e trasmette un’espressione costante che la nostra innata tendenza ad umanizzare associa alla tristezza. Le pagine di storia uscirebbero sconvolte da un mondo senza cavalli: niente impero di Gengis Khan, conquista del West o Campagna di Russia. Comunque ci si schieri, al cavallo dobbiamo una riconoscenza assoluta ed incondizionata per averci permesso di diventare quello che siamo oggi, per aver rimpicciolito il mondo e ridotto la fatica. Steven Spielberg si inchina alla grandezza del cavallo con il film War Horse, nelle sale in questi giorni. Questa è la storia di un cavallo e della sua capacità di sopravvivere alla stupidaggine umana, un animale col potere di affascinare chiunque incontri nel suo viaggio forzato attraverso l’Europa del primo conflitto mondiale. Due ore di emozione che portano il cuore dello spettatore al galoppo, impossibile non commuoversi. Anche in questo caso, se ne avete la possibilità evitate di guardare il trailer, regalatevi la sorpresa di un film del quale non sapete nulla.
anche io avevo scartato il film a causa del trailer, ma la tua descrizione mi ha molto incuriosito….io ho molte difficoltà con i cavalli…mi incutono timore(?) non so…sono poco a mio agio con loro…chissà perché…
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Io sinceramente dopo aver visto il trailer ero poco attratto… Mi ha sempre dato l’idea di film estremamente noioso. Lo rivaluto dopo questa tua recensione.
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