Quando una storia è avvincente, quando la regia è buona, i costumi e l’ambientazione perfetti, quando un attore è straordinariamente bravo (Cumming), bastano cinque minuti per capire che quel film va visto fino in fondo, anche se lo stai guardando in streaming con una connessione pessima ed in qualità bassissma. Certo, in streaming perché da noi non è uscito, non ci sono notizie al riguardo ed il doppiaggio non è stato ancora realizzato. Esattamente come accadde con Precious, poi fortunatamente importato e distribuito, quando una storia è scomoda, non ci sono effetti speciali e nel cast non compaiono i protagonisti delle riviste del momento, non c’è interesse. E’ il 1979, e lo si vede così bene che la sensazione è quella di un film dell’epoca: carta da parati, accessori, costumi, tutto è perfetto, come si addice ad un buon film, ma questo ha in più tonalità, velatura e luce studiate in modo straordinario, è un documentario prima di essere un film. Si parla del bisogno di famiglia, di istinto, di natura umana, di amore incondizionato, di diversità, di dramma. La storia non è mai melensa. Non si accompagna lo spettatore verso le lacrime del finale, come ultimamente in uso, ma lo si lascia libero di commuoversi spesso e naturalmente davanti a momenti di stupefacente bellezza o cupa tristezza. La narrazione è leggera, fluida, mai ridondante, e mentre l’anno e mezzo che si racconta sembra scorrere in modo costante, non si ha mai la sensazione di venir trasportati verso una morale: non c’è una morale in questa storia, si viene messi davanti ad una situazione e lasciati liberi di schierarsi, inorridire, apprezzare, immedesimarsi, piangere e, almeno per quanto mi riguarda, arrabbiarsi.
Aspetto il tuo parere dopo la visione allora! Ti piacerà!
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Non lo conoscevo, ma mi hai sicuramente incuriosito. Concordo tra l’altro su Precious, bellissimo film che ho dovuto scovare in una piccola sala in una domenica pomeriggio di due anni fa.
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