Libri

20 Lines

mzl.lkbzgqhwEcco un’applicazione molto carina per chi ama scrivere e per chi ama leggere. Con questa semplicissima applicazione, è infatti possibile pubblicare qualsiasi pensiero, poesia, racconto breve, come fossero veri e propri libri, scelgliendo addirittura una copertina ed un aspetto del proprio volumetto virutale e rendere il tutto disponibile alla lettura nella comnunity. Altrettanto facilmente questa applicazione consente di avere sempre qualcosa di disponibile da leggere, in ogni momento, navigando fra decine di manoscritti pubbliati dagli utenti e scegliendo per tipologia ed argomento, con la possibilità di esprimere un parere o lasciare un commento.

Cinema

La Disney è impazzita

into the woodsIn un colpo solo, la Disney ha deciso con questo film di uccidere quattro classici della narrativa per bambini, e lo fa nel peggiore dei modi, confezionando un film brutto, buio, con una trama indegna che riunisce in una storia assurda le fiabe di Cenerentola, Raperonzolo, Cappuccetto Rosso e Jack e la pianta di fagioli, ambientandole tutte in un unico bosco dove il ruolo dei cattivi è affidato ad un cacciatore/fornaio e sua moglie. Un cast stellare per attrarre l’attenzione (e Maryl Streep ovviamente è al solito meravigliosa) e la trappola è servita. Personalmente, suggerisco di proteggere i vostri bambini da questo scempio inutile: una Cappuccetto Rosso cinica e spiritata, una Cenerentola manipolatrice e bugiarda e una Raperonzolo particolarmente idiota, arrancano in una storia che sarebbe già noiosa da sola, ma viene resa particolarmente fastidiosa dal genere in cui è confezionata: il musical. Le quattro storie, sconvolte e forzate, convergono tuttavia in un lieto fine accettabile, peccato che questo avvenga ad un’ora dalla fine: una lunga e faticosa ora durante la quale tutto diventa grottesco, squallido ed a tratti persino volgare trasformando il prodotto in qualcosa di inqualificabile. Vi basti sapere che ci sono scene di mutilazioni stomachevoli per un adulto, ed una piega completamente incomprensibile di tradimenti e scambio di coppia fra principi e principesse. Non si capisce neppure a quale pubblico sia destinato tutto questo, certamente non ad un pubblico che è solito amare la Disney. Giudizio finale: terribile.

Funny Life

Goodbye to the Y (che sì, fa rima)

Quanti hanno ricevuto soprannomi? Quanti si sono visti affibbiare titoli e appellativi assurdi, soprattutto durante l’adolescenza, da amici e conoscenti in cerca di approvazione ed autorità all’interno di una compagnia di ragazzini dalla mentalità collettiva e priva di individualismi? Ci hanno provato, con me, svariate volte, ma sono tutti caduti nel vuoto, nell’indifferenza, nell’insuccesso. E meno male! Alla soglia dei quaranta, ci sono alcuni poveretti che, non essendosi mai allontanati dalla realtà di paese, ancora portano il peso di epiteti atroci e affatto felici come “Trauma”, “Mafia”, “Rotolino”, o peggio. Io me lo sono messo da solo, quando ancora ero l’unico a possedere una connessione internet ed affacciandomi al mondo delle chat, Mirc per la precisione, decisi di combinare nome e cognome per ottenere una parola che mi ricordassi facilmente. E quella “Y” sembrava così internazionale, così figa, che non poteva mancare nello scrivere il mio nome tronco, che tutto intero nessuno, o quasi nessuno, ha mai voluto usare. Ultimamente ho provato un po’ di fastidio, quella “Y” mi stava sempre più antipatica, era diventata infantile, becera, buffa, inutile. E così, ho deciso di salutarla, per sempre. Oltre vent’anni di navigazione web, di tracce lasciate su social network, forum, siti ed iscrizioni, non sono stati facili da tracciare, ripercorrere e ripulire. Ma forse ci sono riuscito, anche se con molta fatica. Perciò addio, cara “Y”. Non mi servi più. E sarò masmassi, proprio così come si dice e si addice.