Mondo

Terza Guerra Mondiale.

Direttamente coinvolti, ad oggi, Usa, Gran Bretagna, Norvegia, Belgio, Francia, Italia, Qatar, Emirati Arabi. E siamo a quattro continenti. L’India e la Cina si esprimono in merito, il Venezuela già coinvolto per rapporti con Gheddafi. Non è forse questa, la terza guerra mondiale? Come la seconda inoltre, tutto originato dalle follie di un singolo individuo, il quale sarebbe stato libero di uccidere il proprio popolo a suo piacimento, non fosse stato per il petrolio. Perchè senza interesse economico si sa, gli Usa non si muovono. E quando si muovono gli Usa, il cagnolino Italia corre ansimando dietro al padrone.

Varie

Il Bel Paese è morto

Nell’ultima settimana, il quotidiano La Repubblica ha aperto una casella postale, denominata “vista da fuori”, per consentire agli italiani residenti all’estero di commentare lo stato del nostro paese così come viene percepito, appunto, da fuori. Stamattina ho letto con attenzione tantissime delle mail pubblicate. Le sensazioni che ho provato sono state vergogna, imbarazzo, dispiacere. Ovunque i nostri connazionali vengono scherniti con frasi dispregiative sul nostro paese, con battute sarcastiche di ogni genere e barzellette nelle quali l’Italia viene fuori, come spiegato da Repubblica, come un pezzo di Nord Africa e non più una parte d’Europa. Disprezzo ed orrore per le immagini da Napoli e le sue montagne di rifiuti, per lo stato di molti monumenti, per gli scontri di piazza, i continui scioperi e soprattutto per il nostro Premier, ormai considerato dai più un dittatore. Le domande più diffuse sono  “ma perché voi italiani non lo cacciate? Se veramente non vi piace com’è possibile che sia ancora al suo posto?”. E la risposta qual è? non lo so proprio. Sembra come se noi Italiani ci sentiamo fuori dalla politica, come se la vivessimo passivamente al pari di un qualunque gossip e non ci importasse in alcun modo attivarci per porre rimedio alla situazione attuale. Personalmente, sono stanco di telegiornali, monologhi sterili, talk show e incursioni telefoniche che ogni giorno intasano l’informazione. Ieri sera ho inorridito davanti ai titoli dei telegiornali che anteponevano il discorso del Vaticano sul popolo di Facebook ed il caso Ruby ad una notizia come quella della strage di Mosca. Ma dove vogliamo andare? Forse è il caso di consegnare il nostro Paese nelle mani di qualcuno che lo meriti davvero e smetterla di crogiolarci su meriti artistici, storici o culinari. La verità è che ciascuna delle cose per cui l’Italia è famosa nel mondo positivamente appartiene al passato, del nostro presente soltanto immondizia.