Ritrovo molto della mia infanzia nelle scorribande del piccolo Gerry sull’isola di Corfù alla scoperta del meraviglioso mondo degli animali e delle piante. Come lui, ho trascorso ore ed ore da ragazzino ad esplorare i dintorni di casa in cerca di avventure, come lui, anche io sempre da solo in compagnia del mio cane. Siamo nel secondo dopoguerra, l’eccentrica famiglia Durrell, privata del padre per ragioni ignote, e composta da madre e quattro figli, si trasferisce a Corfù per sfuggire al tetro clima britannico. La storia si svolge nell’arco di cinque anni, durante i quali i Durrell, ciascuno eccentrico e bizzarro a modo proprio, scoprono una nuova vita, una nuova cultura e un nuovo mondo. Tuttavia, non si capisce quale sia la loro fonte di sostentamento, i cinque sono infatti in una perenne vacanza e nessuno di loro lavora. Gerry, il figlio minore, sviluppa la passione per gli animali che lo porterà a trasformare la sua stanza in un laboratorio e, da adulto, a diventare un noto entomologo. Romanzo facile ed esilarante, da leggere tutto d’un fiato.
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Soia e Tofu, gatti a Pechino
“L’Incredibile Storia di Soia e Tofu” di Pallavi Aiyar. Divorato in poche ore. Durante la lettura non occorre preoccuparsi di giudicare il punto di vista narrativo, felino, come infantile o surreale; si tratta infatti di uno strumento utile all’osservazione dei luoghi e degli eventi di un’ambientazione insolita per la nostra narrativa, di persone e personaggi che non siamo abituati a conoscere e di luoghi magici di cui spesso ci arriva un immagine distorta. Il mio recente viaggio a Pechino mi ha aiutato a visualizzare ogni scena con estrema facilità e piacere, una città che ho amato tantissimo e che racchiude nella sua immensità una varietà di piccoli mondi nascosti. La storia, gradevole ed originale, ha come unico scopo quello di mostrare le caratteristiche di una società che ha la sfortuna di essere bersaglio di numerose etichette negative ma che, tutto sommato, non è molto diversa da qualsiasi altra. Preconcetti e pressappochismo sono soliti condannare i Cinesi ad un’unica tipologia di individuo, niente di più falso e stupido. L’immensa cultura, la storia, le tradizioni culinarie, artistiche, sociali e la traboccante saggezza della cultura cinese emergono nella storia quasi costantemente in uno stile narrativo privo di fronzoli ed inutili metafore. Questo racconto apparentemente facile ha un target vastissimo secondo me, perché si adatta incredibilmente a chiunque, dal bambino alle prime letture, al lettore in cerca di svago fino al filantropo assetato di approfondire culture ed abitudini diverse. 167pagine, Feltrinelli .
Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve
Trascorso qualche mese da “L’Evoluzione di Calpurnia”, ecco giungere il richiamo di un nuovo volume, stavolta svedese. Dopo una lunga parentesi di testi dal sapore gotico ed ambientazioni fantasy, il romanzo grottesco arriva dalla scandinavia come la migliore delle notizie, alzando di qualche grado la temperatura di quei luoghi solitamente lontani da una comicità così brillante. Allan, un carismatico vecchietto che, come ci suggerisce il titolo, ha intenzione di non finire i propri giorni in una casa di cura, si rende protagonista di innumerevoli avventure che neppure io, ad un terzo dei suoi anni, avrei la forza di affrontare. La nostra storia contemporanea viene rivista per intero, in maniera così plausibile e divertente che ho finito per preferire questa versione dei principali episodi del ventesimo secolo. Impossibile interrompere la lettura, eccetto per concedersi qualche sonora risata. Di Jonas Jonasson, 434 pagine, Bompiani.