Funny Life

Mio zio Bruno e Mario Monicelli

Mio zio Bruno ha trascorso trent’anni da vedovo. Ottimo cuoco, pollice verde, entusiasmo e forma fisica. Cura della casa e della persona quasi maniacali, una vita serena fin oltre gli ottant’anni. Poi un giorno si è dimenticato il gas aperto e suo figlio, temendo che il padre stesse perdendo la memoria, lo ha portato a vivere con sé. Dopo due settimane, mio zio Bruno si è tolto la vita, impiccandosi, perché mai avrebbe voluto vivere come un peso sulle spalle altrui. Oggi ho visto l’ultima intervista a Mario Monicelli fatta da Vincenzo Mollica. Monicelli si auspicava una morte rapida, immediata, senza dover giacere in un letto in attesa di un brodino. E così è stato.  La vita è una cosa meravigliosa, da vivere con il massimo entusiasmo. Decidere cosa farne è un diritto, il dolore appartiene a chi resta. La chiesa, ovviamente, non ha voluto officiare il funerale per mio zio.  Auspico anche a me stesso una morte rapida, immediata e, possibilmente, inattesa, non programmata. Neppure da me stesso. Ma dovessi dipendere dalle apparecchiature tecnologiche, pretenderei di morire e pretenderei che chi per me si impegnasse in tal senso.