Cani, Varie

Unconditional Love

1057786_10151567812638867_255738959_nMille le forme di amore, mille le sue dimensioni e sfaccettature, ciascuna unica e differente. L’amore di un cane però, è puro e assoluto come nessun altro. La piccola Hela ha risollevato l’umore dei miei genitori, soli ed annoiati, dopo la perdita di Penny. Stavo per arrendermi dal convincerli a riprovarci ed ora, se soltanto la porto via con me un paio di giorni, per loro è un dramma. Mio padre che fa conversazione con lei come fosse umana, mia madre che non se ne separa mai, ed io che ogni volta, sceso dall’auto, mi abbasso per terra a ricevere tutto il suo entusiasmo nel miglior benvenuto che si possa immaginare. Ed è così ogni giorno. A lei non importa se siamo stanchi, irritati, tristi, felici, giovani o vecchi: ogni giorno ha quintali di gioia da dispensare. Per noi è unica e speciale, ma ogni cane ha questo dono meraviglioso ed è pronto ad elargirlo a chiunque lo accolga, chiunque esso sia. Non è forse amore puro questo? Ho visto persone scettiche e poco inclini verso gli animali trasformarsi in completi “ebeti” all’arrivo di un cane in casa. Ho visto caratteri difficili e chiusi cambiare e migliorare grazie al proprio amico a quattro zampe. Ed è scienza, dimostrato quindi, che si tratta di un rapporto con soli benefici e nessuna controindicazione. Il prezzo? Un po’ di tempo e un po’ di amore da restituire. Tutto qua. E se ancora non avete mai provato questa gioia nella vostra vita, spero che possiate considerare di regalarvi un po’ felicità gratuita, un toccasana per l’anima, un supporto morale e un amico sempre disponibile.

La scelta è veramente ampia, ed è possibile davvero, ormai, incontrare le esigenze di tutti. Un cane adulto, abbandonato e triste in un canile, per la compagnia di chi è solo o depresso, il risultato è garantito. Un cucciolo euforico e pieno di brio da far crescere coi bambini, o al quale donare tutta la propria dedizione se invece di figli non se ne hanno o non se ne possono avere. Un cane anziano e schiacciato dall’inedia in una gabbia che chiede di finire il proprio tempo in un ambiente familiare e caldo. Un trovatello che appare all’improvviso e si installa nelle vostre vite. Ormai, finalmente, è possibile separarsi il minimo indispensabile dal proprio cane: molti uffici consentono l’accesso agli animali degli impiegati, quasi tutti i negozi sono tolleranti e favorevoli, così come ristoranti, luoghi di vacanza, mezzi di trasporto e alcune spiagge. Pensate che sia un impegno? Sono pronto a scommettere che sarete voi stessi a volervi “impegnare” quando vi accorgerete di cosa significa. Certo, non bisogna dimenticare che anche i cani hanno un carattere, e proprio come per i figli, è il risultato dell’educazione e dell’impegno ricevuti.

Toscana, Trekking

Parco Naturale dell’Orecchiella

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Cartina alla mano, pic-nic nella mente ed Hela al guinzaglio, Nicola ed io partiamo per visitare il Parco dell’Orecchiella, in Garfagnana. Il web ne tesse le lodi per la meravigliosa varietà faunistica, per la flora rigogliosa, per l’accessibilità ai disabili e gli innumerevoli sentieri da trekking di vario livello.  La segnaletica, invece, praticamente  lo ignora provenendo dal casello di Lucca Est, poi finalmente compare un imponente cartello marrone su una moderna rotatoria presso Castelnuovo in Garfagnana  ed infine… più nulla! Poco male, ho le idee molto chiare e l’orientamento abbastanza allenato: ci arriviamo in poco più di due ore da casa (Prato) coi nostri panini, le scarpe da trekking e quanto occorre per un sano relax da venticinque Aprile. Respiri profondi ed abitudine al peggio mi permettono di comportarmi in modo quasi contenuto quando, presso il centro visitatori, scopriamo che i cani non sono ammessi.

Non sono ammessi nei prati, nelle aiuole, nei recinti per famiglie, nei sentieri, nei boschi in genere, praticamente… nel parco! La motivazione è surreale: “i cani disturbano la fauna locale”. Immaginando che Lupi ed Orsi Bruni non arrechino alcun disturbo agli allegri cerbiatti disneyani ed alle danzanti moffette, mi sono guardato un attimo attorno ed ho pensato: che animali moderni! si alterano con un cane al guinzaglio e se ne infischiano di sguinzagliate orde di mocciosi urlanti con le loro pistole giocattolo, palloni ed ultrasuoni cosmici verso madri imbevute di cafoneria! Soluzione? Contare fino a dieci, girare i tacchi ed andarsene.

Aggiungo solo che la definizione di “Parco Naturale” mi pare quantomeno ridicola visto il triste zoo di animali in gabbia imprigionati a godimento delle famiglie paganti.