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I soliti bilanci

Quello passato è stato un anno ad ostacoli, un labirinto pieno di vicoli ciechi dal quale spero di essere definitivamente uscito. I miei problemi all’occhio sinistro sono ancora irrisolti, ma imparerò a conviverci. Ben quattro mesi su dodici li ho trascorsi senza voce, ed anche questa esperienza ha saputo insegnare qualcosa, la voce è tornata ed ora suona molto meno scontata. Non tornerà invece la mia adorata zietta, che ha voluto fuggire da questo mondo in tutta fretta lasciandoci tutti sconvolti. Quest’anno ho visitato il Portogallo, il Nepal ed ancora Parigi, la Puglia e un sacco di località vicine. Molte persone sono uscite dal mio quotidiano, qualcuna in maniera violenta e dura, qualcun’altra in punta di piedi. Soprattutto, ho continuato ogni giorno a fare progetti e programmi futuri dimenticandomi spesso di gustarmi il momento. L’augurio che faccio a me stesso per l’anno nuovo è di vivere il presente con più attenzione e dedizione.

3 pensieri su “I soliti bilanci”

  1. @Simona: nessuna misantropia, solo un po’ più d’amor proprio. Inutile circondarsi di “comparse” nella vita, meglio dedicarsi alle persone che meritano invece di sparpagliare il proprio (poco) tempo con persone e personaggi con le quali non si ha niente in comune.

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  2. Persone che escono, persone che se ne vanno, persone che vengono invitate ad andarsene… numeri da cancellare, contatti da azzerare… ma come mai tutta questa misantropia?

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