Domenica pomeriggio al Teatro di Rifredi, in cinque, per trascorrere un’oretta e mezza diversa dal solito, con quell’aura di mistero e curiosità di chi si reca ad un evento del quale non conosce assolutamente niente. Abbiamo comprato il biglietto a scatola chiusa, attratti dalla scia di simpatia che accompagna di solito il nome di Anna Meacci e dai siparietti di Alessandro Fullin a Zelig. La scenografia a sfondo nero si compone di tre sedie dalla spalliera altissima e due abat-jour. Oltre ai due attori sopra citati, un soprendente Filippo Pagotto che incanta con la sua mimica facciale a dir poco esilarante! I tre interpretano una dozzina di personaggi, quasi tutti femminili, che ruotano attorno all’omicidio di Oscar Wilde e indagano per risolvere il delitto in modo quantomeno ridicolo e singolare. Lo spettacolo, in un solo atto, dura poco più di un’ora che vola via veloce fra le risate.